
Il nome 'Malcontenta'
Quando nacque il nome "Malcontenta"? Breve storia del nome di un luogo tra leggenda e realtà
Nel cuore della Riviera del Brenta, tra canali tranquilli e terre bonificate, sorge oggi una località ben nota per la sua villa palladiana, la chiesa di Sant'Ilario e una lunga storia intrecciata con Venezia: Malcontenta. Ma da quando possiamo dire che questo nome esiste ufficialmente? Qual è la sua origine documentata?
Prima di "Malcontenta": il territorio di Gambarare
Per molti secoli, il territorio oggi chiamato Malcontenta non portava questo nome. Fino al XVII secolo, i documenti ufficiali indicavano quest'area come parte della "comunità rurale di Gambarare", un antico villaggio della Riviera del Brenta che comprendeva ampie zone di campagna, argini e piccole contrade, sotto la giurisdizione del Distretto di Mestre, nel Dominio veneziano di Terraferma.
L'attuale Malcontenta era allora un'area agricola, paludosa in parte, punteggiata da campi, piccoli insediamenti, chiesette, case coloniche e mulini.
La leggenda e la villa
Il nome "Malcontenta" comincia a diffondersi nel tardo Seicento, parallelamente alla crescente fama della Villa Foscari, costruita a metà del Cinquecento (1559) su progetto di Andrea Palladio.
Nel linguaggio popolare, la villa fu soprannominata "la Malcontenta", secondo una leggenda romantica, qui sarebbe stata rinchiusa una nobildonna veneziana, costretta a vivere ritirata perché malvista o troppo libera nei costumi. Da lì, il soprannome passò al luogo: "la villa della malcontenta", "la villa in località Malcontenta".
Ma questo uso era ancora informale e non corrispondeva a una denominazione toponomastica ufficiale.
La svolta del 1710: Malcontenta diventa un nome
La prima attestazione certa e ufficiale del toponimo Malcontenta risale al 1710, in un documento catastale della Repubblica di Venezia, oggi conservato presso l'Archivio di Stato di Venezia. Si tratta di una mappa agraria della zona, dove un'area ben definita è registrata come "Malcontenta".
Da quel momento, il nome inizia a comparire regolarmente in:
- documenti fiscali e catastici della Serenissima,
- registri ecclesiastici (soprattutto a partire dalla fine del Settecento),
- mappe e carte topografiche della Riviera del Brenta.
Nel corso del XVIII secolo, Malcontenta diventa dunque un toponimo riconosciuto, tanto da essere indicato come località distinta dalla vicina Gambarare, pur continuando a far parte della sua parrocchia fino a epoche molto recenti.
Da dove deriva il nome?
Sulle origini etimologiche di "Malcontenta" esistono varie ipotesi:
Ipotesi leggendaria: dalla nobildonna rinchiusa nella villa, che manifestava il proprio malcontento.
Ipotesi toponomastica: da "mal contenta" nel senso agricolo-amministrativo — cioè terra "difficile", "infelice", marginale, forse mal servita da canali o difficilmente bonificabile. Entrambe restano affascinanti. Ma solo i documenti del 1710 ci permettono di parlare con certezza del momento in cui Malcontenta diventa, ufficialmente, Malcontenta.
Conclusione
Oggi diamo per scontato il nome Malcontenta, e lo usiamo con orgoglio per indicare un territorio ricco di storia, arte e identità. Ma quel nome ha viaggiato lentamente nei secoli, dalle nebbie di una leggenda ai registri ufficiali della Serenissima. Il nostro compito, come Centro Studi Storici, è custodire la memoria di questa lenta, affascinante evoluzione.
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Fonti:
Archivio di Stato di Venezia – Catastici della Riviera del Brenta (1710–1760)
G.B. Pellegrini, Toponomastica veneta
Mappe napoleoniche del 1807–1811
Parrocchia di Gambarare, registri ecclesiastici del XVIII sec.